“Papa Francesco non ci lascia un vuoto, ma un pieno, perché l’esperienza che ci ha fatto fare è stata di pienezza”. Lo ha detto ieri sera il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Attilio Nostro, nella messa di suffragio per Papa Francesco nella cattedrale di Mileto. Papa Francesco – ha aggiunto il presule – “predicava pensando al popolo, al Vangelo, e non ad esprimere concetti troppo elevati. L’eredità che penso di aver ricevuto da lui è stata proprio la capacità di parlare in maniera semplice e di guardare le persone negli occhi. Per questo mi ostino a non utilizzare dei foglietti, perché ci diceva sempre di dire quello che il Signore ci mette nel cuore e a condividere con le persone i loro sentimenti. Con il suo modo di fare – ha detto ancora mons. Nostro – ha cambiato la maniera di approcciarsi non solo al Papa, ma anche ai sacerdoti. Ai genitori chiedeva di insegnare loro come si accoglie, di raccontate le fatiche nell’educare i figli, in modo da fargli capire che questa fatica devono farla anche loro, che padri nella fede non lo si diventa in maniera indolore, ma attraverso le doglie della pazienza e dell’ascolto”. Il presule ha raccontato poi quando il Papa gli disse: “Vai giù, tu sei calabrese ma non troppo. Hai vissuto tanti anni a Roma, quindi porta la tua esperienza”. “Io, in realtà non sto portando la mia esperienza di parrocchia, ma sto tentando di ascoltare, accogliere, far venir voglia alle persone di cambiare – ha detto il presule – così come ho fatto in questi giorni faticosissimi, durante i quali ho trascurato il Signore per stare appresso alle tante affrontate e portatori. Un’esperienza impegnativa ma bellissima, perché finalmente una porzione del popolo di Dio ha visto e toccato con mano il fatto che il pastore li ama, così come io mi sono sentito amato dal Papa”. Le altre messe in suffragio, presiedute dal vescovo, saranno oggi alle 18, nella concattedrale di Nicotera, e domani, alle 18.30, nella concattedrale di Tropea.