Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana (Mei) ricorda con profonda commozione Papa Francesco, scomparso lunedì, con un omaggio speciale intitolato “Francesco, un Papa figlio di emigranti”, proiettato da oggi e fino a sabato 26 aprile, giorno delle esequie, nella sala Mostre multimediali del museo. Si tratta di un “gesto di riconoscenza e affetto” per il Papa che nel corso del suo pontificato non ha mai dimenticato le proprie origini italiane e l’esperienza di figlio di emigranti, “testimoniando fino all’ultimo il valore dell’accoglienza, della dignità e della fraternità tra i popoli”. “Papa Francesco è stato sempre fiero delle sue origini italiane”, ricorda Paolo Masini, presidente della Fondazione Mei: “Un’eredità che ha segnato molti aspetti del suo pontificato, lasciando un’orma indelebile di cui tutti noi dobbiamo avere cura. Con questo piccolo tributo, vogliamo ricordare la sua storia e il suo messaggio universale”. La clip con la voce narrante di Massimo Wertmuller ha come protagonista Jorge Mario Bergoglio, nato nel 1936 a Buenos Aires, figlio di Mario Bergoglio e Regina Maria Sivori, emigrati dall’Italia all’Argentina. I nonni paterni, Giovanni Bergoglio e Rosa Vasallo, vivevano a Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, in provincia di Asti, dove tentarono prima la via dell’agricoltura e poi quella del commercio, senza successo. Le difficili condizioni economiche, unite alle prospettive offerte dai parenti già emigrati, spinsero la famiglia a partire. Il 1° febbraio 1929 si imbarcarono a Genova sul piroscafo Giulio Cesare, diretti a Buenos Aires. Una scelta coraggiosa che ha segnato il destino della famiglia e che ha contribuito a plasmare la sensibilità e il pensiero di Papa Francesco, profondamente attento ai temi della migrazione, delle periferie e dell’incontro tra i popoli. Tra i simboli di questa storia c’è il cedolino originale della Banca d’Italia relativo a Mario Bergoglio, padre del Papa, che lavorò presso la filiale di Asti a partire dal 1926. In quel documento – oggi conservato presso l’Archivio storico della Banca d’Italia – Mario viene descritto come “un giovane dotato di intelligenza, capace, assiduo e galantissimo”. Il Museo nei mesi scorsi ha fatto pervenire il documento a Papa Francesco, come “gesto simbolico di memoria e di restituzione di un frammento importante della sua storia familiare”.