Papa Francesco: mons. Caputo (Pompei), “ha dato tutto sé stesso per Dio, per portare tutti a Lui, per mostrare al mondo la gioia del Vangelo”

“L’incontro con il Risorto deve accendere il fuoco della missione. Si tratta di testimoniare, con tutta la forza dell’esperienza personale, che Dio accompagna i passi dell’umanità. È questo il compito della Chiesa e di ogni cristiano. E non abbiamo forse ammirato in Papa Francesco, ogni giorno del suo pontificato, la stessa testimonianza?”. Lo ha domandato l’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo, nella messa celebrata ieri sera in santuario in suffragio di Papa Francesco.
“Quante volte ci ha invitato a cercare il Dio della misericordia, a riconoscere la presenza di Dio nei fratelli più deboli e lungo i sentieri della vita? A cercare il Signore con cuore sincero, ad attendere con fiducia la luce sempre nuova della presenza di Dio nel tempo della prova?”, si è chiesto il presule, evidenziando che “Papa Francesco ci ha insegnato a rispondere con fedeltà alla chiamata di Dio, quel Dio che ha servito per tutta la vita con amore, dedizione, generosità. Papa Francesco ha dato tutto sé stesso per Dio, per portare tutti a Lui, per mostrare al mondo la gioia del Vangelo”.
Mons. Caputo ha ricordato: “Amava Pompei. Quando è arrivato in visita al santuario, nella mattina del 21 marzo di dieci anni fa, si è capito anche di quale natura fosse il suo amore. Si è raccolto in preghiera, ma è sembrato, a chi gli era accanto, che quel colloquio venisse da lontano. La Vergine del Rosario di Pompei è una presenza familiare in tutta l’America latina e Buenos Aires, la città del card. Bergoglio, è una delle capitali riconosciute di questa grande devozione. Nel santuario pregava così davanti all’immagine di una Madonna che già era nel suo cuore. In quella visita che proseguì per Napoli, Pompei fu la ‘porta’ di un pellegrinaggio, non di grandi distanze, ma di grande intensità. E come prima e dopo ogni suo viaggio apostolico è un santuario mariano, quello della Salus Populi Romani, a raccogliere preghiere, propositi e intenzioni, così Pompei aprì a Francesco la strada per la sua missione pastorale”.
“Abbiamo pregato la Madonna, perché ci benedica tutti: voi, me e tutto il mondo. Abbiamo bisogno della Madonna perché ci custodisca”, affermò il Papa lasciando la basilica. “Non un semplice saluto, ma un vero e proprio affidamento. E infatti per Pompei non è mancata la preghiera di Francesco. L’abbiamo sempre sentito particolarmente vicino in occasione delle celebrazioni della Supplica, quando ha sempre inviato il suo messaggio di vicinanza e di partecipazione ai fedeli riuniti a Pompei. Era un segno atteso e dal sapore paterno. Proprio così un padre del santuario, una guida per la nostra fede”, ha detto l’arcivescovo, che ha concluso: “Nel nostro cuore resterà indelebile una gratitudine speciale per lui che, il 25 febbraio scorso, pur ricoverato in ospedale, ha voluto concederci la gioia dell’annuncio della canonizzazione del fondatore, il beato Bartolo Longo. Il suo nome resterà indelebile nella storia di Pompei e della casa di Maria”.

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