“Ringraziamo per il dono di questo padre e pastore, fratello, che ha speso fino alla fine la sua vita, con tanta libertà evangelica, senza supponenza, scegliendo la semplicità e ricordando che questa è, nella tradizione francescana, sorella germana della povertà, il quale non approvava ogni tipo di semplicità, ma quella soltanto che, contenta del suo Dio, disprezza tutto il resto”. E’ l’invocazione iniziale del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro, all’Altare della Cattedra, con la presidenza, alcuni vescovi e il personale della Cei, circa 200 persone, che hanno prima computo l’atto di devozione alla salma di Papa Francesco, collocata ai piedi dell’Altare della Confessione. “La semplicità che esamina se stessa e non condanna nel suo giudizio nessuno, che non desidera per sé alcuna carica, ma la ritiene dovuta e la attribuisce al migliore”, ha proseguito Zuppi: “Semplice e normale, ma non per banalità o minimalismo, anzi, al contrario per comunicare ancora di più la grandezza di Dio, la gloria dell’umile che libera dalla tentazione di quella vuota dei farisei o dell’arrogante”.