Papa al Gemelli: p. Pasolini, “senza la vita eterna, prima o poi la realtà rischia di schiacciarci”

“Senza la vita eterna, prima o poi la realtà rischia di schiacciarci”. Ne è convinto padre Roberto Pasolini, predicatore della Casa Pontificia, che nell’ultima meditazione per gli esercizi spirituali della Curia Romana, in Aula Paolo VI, mentre il Papa trascorre la sua ventinovesima giornata di degenza al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, ha affermato: “Abbiamo bisogno di vedere e di credere alla vita eterna. Se Dio ha risuscitato suo figlio, vero Dio e vero uomo, noi che camminiamo verso la pienezza della nostra umanità certamente conosceremo la gloria della risurrezione. Gesù è risorto per indicarci quale sia il compimento della nostra umanità. La vita eterna non è una favola che ci raccontiamo per alleggerirci il peso della vita”. Sulla Croce, ha spiegato Pasolini, “abbiamo visto la mano di Cristo che finiva il disegno di un mistero d’amore per noi. Mostrarci il suo amore per noi è quello che ha desiderato fare. Sulla Croce si è svelata l’intenzione di Dio che era fin da principio: darci il suo amore. Quella che agli occhi del mondo è una grande sconfitta, agli occhi di Paolo è il disvelamento della volontà di Dio, che non è un decreto, ma qualcosa che profondamente desidera”. “Ci sono tanti santi che si sono nutriti solo guardando il disegno di Dio sulla Croce, e per questo sapevano poi vivere”, ha ricordato il religioso: “Se anche nella tua vita le cose non sono ancora a posto, quando riconosci che c’è un disegno d’amore talmente bello, smetti di preoccuparti, di essere in ansia nel voler controllare ogni dettaglio della tua vita. Ti accorgi che c’è qualcosa di talmente bello nella tua vita, e vai avanti”. “Tenere lo sguardo fisso sulle cose non visibili, scorgere trai processi in corso quello che merita maggiore attenzione, e dargli gloria, dargli consistenza”: è questa, per Pasolini, la contemplazione cristiana.

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