Si è conclusa presso l’Università di Milano-Bicocca la presentazione del progetto “Base – Benessere, Autonomia, Sostegno, Empowerment”, promosso dalla Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Milano e di Monza e Brianza, in collaborazione con Lilt Milano – Monza Brianza e Associazione San Martino.
“In questi 24 mesi abbiamo lavorato fianco a fianco grazie a un lavoro di rete che ha messo al centro il raggiungimento dell’autonomia e l’accompagnamento delle persone più fragili – ha dichiarato Dino Bertotto, presidente della Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Milano Odv -. Abbiamo creato una base solida su cui continuare a lavorare, per contrastare quella che, sempre più spesso, è una vera desertificazione sociale”.
Per Pier Giovanni Bellomi, vicepresidente della Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Monza Bellomi, il progetto “Base” ha dato ai Consigli Centrali di Milano e Monza – che insieme coordinano oltre 90 Conferenze, più di 1.150 volontari e circa 4.500 famiglie seguite ogni anno – l’occasione di lavorare in modo realmente condiviso con le istituzioni, con Lilt e l’Associazione San Martino, affrontando fragilità diverse: dalla salute al lavoro, fino alla povertà relazionale, alla marginalità e alla solitudine. Il vicepresidente ha inoltre sottolineato come i volontari abbiano potuto rafforzare competenze e strumenti grazie alla formazione, agli incontri con esperti, alla supervisione psicologica e alla lettura dei bisogni emergenti. Un ruolo fondamentale è stato svolto dalla psicologa Rosanna Maurizio, che ha accompagnato le Conferenze in percorsi di ascolto, consapevolezza e lettura dei nuovi bisogni emergenti.
Un contributo alla misurazione dell’impatto del progetto è stato fornito dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Milano-Bicocca, che ha condotto un’indagine sui beneficiari e sui volontari. Dai 253 questionari somministrati agli utenti è emersa una forte fragilità sanitaria: oltre il 40% ha dovuto rinunciare a visite specialistiche e oltre il 30% all’acquisto di farmaci. Dall’analisi dei 176 questionari raccolti tra i volontari, il problema percepito come più urgente è quello della salute mentale, seguito dalle malattie croniche e dalle difficoltà di accesso a un’alimentazione adeguata.
Grazie al lavoro dell’Associazione San Martino, orientata all’inserimento e reinserimento lavorativo di persone fragili, il progetto ha raggiunto risultati concreti: 105 persone segnalate; 80 persone incontrate; 31 persone che hanno trovato un impiego nel corso del progetto.
“Un aspetto centrale del nostro lavoro è l’accompagnamento individuale: aiutiamo le persone a predisporre curricula efficaci, a prepararsi ai colloqui e a sviluppare competenze pratiche che aumentino le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Crediamo sia fondamentale che il lavoro sia regolare e tutelato. Per questo, incoraggiamo chi cerca occupazione a informarsi”, ha raccontato Mario Porcelli, presidente dell’Associazione San Martino onlus.