“Profonda delusione per il testo della legge di Bilancio 2026, depositato in Senato per la discussione e la successiva approvazione”, che non risponde alle attese di svolta politica in tema di libertà educativa. Ad esprimerla oggi in una nota sono alcune associazioni legate alle scuole paritarie, tra cui Age, Articolo 26, Aimc, Faes, Moige. Nonostante gli interventi incoraggianti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro Giuseppe Valditara, il documento non segna quel “deciso passo concreto per la vera parità” atteso per attuare il dettato costituzionale sulla libera scelta scolastica, sottolineano i firmatari della nota. I numeri parlano chiaro: nel 2025 l’incremento fu di circa 125 milioni, mentre “l’attuale testo di Bilancio 2026 prevede un incremento di 88 milioni complessivi di cui attendiamo specifica”. Sebbene si riconosca un segnale positivo verso le scuole paritarie, le Associazioni chiedono “un altro deciso e coraggioso passo concreto per dare alle famiglie la possibilità di scegliere la scuola ritenuta migliore per i loro figli, anche nell’ambito di una più vasta ricostruzione del patto scuola famiglia”. L’auspicio, inoltre, di “poter continuare ad essere interlocutori del Governo e che la discussione parlamentare porti ad un incremento di risorse che permetta l’avvio di un aiuto diretto alle famiglie, con un buono scuola nazionale”.
Citando Papa Leone XIV, “perdere i poveri equivale a perdere la scuola stessa”, la nota ribadisce il “valore etico” della battaglia per un buono scuola nazionale e politiche inclusive. Le associazioni auspicano infine lo stanziamento di “risorse utili a permettere ai cittadini di poter esercitare il loro diritto costituzionale alla libera scelta educativa come previsto, in particolare dagli articoli 30 e 3 della nostra Costituzione”.