“Un momento di confronto e aggiornamento tra studiosi, restauratori e istituzioni, volto a ridefinire le prospettive di ricerca sui sarcofagi cristiani antichi, nella convinzione che la loro conoscenza resti fondamentale per comprendere la cultura figurativa delle origini cristiane”. È il workshop internazionale organizzato a cinque anni dal completamento della monumentale impresa editoriale del Repertorium der christlich-antiken Sarkophage, curata dall’Istituto Archeologico Germanico, e a oltre vent’anni dalla giornata tematica dedicata ai sarcofagi tardoantichi, paleocristiani e altomedievali all’École Française di Roma. Le due giornate di studio si terranno tra l’Istituto Archeologico Germanico (l’intera giornata di domani, 6 novembre, e la mattina del 7 novembre) e la Sala Conferenze dei Musei Vaticani, nel pomeriggio di venerdì 7 novembre. Ai Musei Vaticani i partecipanti saranno accolti dal direttore, Barbara Jatta, e dal vicedirettore artistico-scientifico, Giandomenico Spinola. Al termine dei lavori, i partecipanti saranno accompagnati in una visita ai sarcofagi del Museo Pio Cristiano, occasione per condividere i risultati delle più recenti ricerche e dei restauri appena conclusi. “In questo periodo – si legge in una nota – sono stati condotti nuovi restauri, si sono sviluppati innovativi sistemi di analisi e di documentazione tridimensionale e sono stati acquisiti nuovi dati d’archivio”. Più in generale, “è maturata una nuova sensibilità che consente di accostarsi allo studio dei sarcofagi da una prospettiva eminentemente archeologica, non limitata agli aspetti della decorazione”. Il workshop – informano gli organizzatori – sarà anche l’occasione per rendere omaggio a due grandi studiosi delle antichità cristiane: Hugo Brandenburg, archeologo tedesco di straordinaria statura recentemente scomparso, ed Enrico Josi, del quale ricorre nel 2025 il cinquantesimo anniversario della morte. Enrico Josi, in particolare, fu a lungo direttore dei Musei Lateranensi e curò il loro trasferimento e riallestimento in Vaticano negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, lasciando un’impronta decisiva negli studi e nella valorizzazione dei sarcofagi paleocristiani. Il comitato scientifico del convegno è composto da Norbert Zimmermann, Michael Schemann, Umberto Utro e Alessandro Vella.