(Strasburgo) Si rincorrono, a Strasburgo come in Italia e in altri Paesi Ue, i commenti sul voto dell’emiciclo che ha mantenuto l’immunità per l’eurodeputata italiana Ilaria Salis. Pina Picierno, vicepresidente dell’Eurocamera, afferma: “Bene il voto favorevole del Parlamento europeo che ha deciso di mantenere l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, respingendo con fermezza le richieste di Orban e del suo esecutivo. L’Ungheria resta formalmente nell’Unione, ma viola in modo sistematico lo stato di diritto, calpestando l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e la tutela dei diritti fondamentali. È una deriva che non possiamo più ignorare. Questa dev’essere una battaglia trasversale che unisce tutte le forze liberali, riformiste ed europeiste”.
Di parere opposto Nicola Procaccini, co-capogruppo dei Conservatori a Strasburgo (Ecr): “Ilaria Salis è qui per sfuggire a un processo per violenza politica. Il voto di oggi dimostra che per la sinistra italiana ed europea la violenza politica non va perseguita. È un voto che legittima la violenza politica. Oggi la sinistra europea e italiana gettano la maschera”.
Prima del voto il presidente del gruppo dei Popolari al Parlamento europeo, Manfred Weber, aveva affermato che “come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto regolamento del Parlamento europeo: i nostro consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mancato”. Ma nel voto segreto alcuni deputati del Ppe devono aver votato in maniera differente da Weber.