Haiti: allarme Pma, la fame aumenta sotto il peso della violenza

Il Programma mondiale degli alimenti (Pma), organizzazione delle Nazioni Unite, lancia un nuovo allarme sulla crescente crisi alimentare in Haiti, aggravata dall’escalation della violenza e dal controllo esercitato dalle bande armate su gran parte del territorio, in particolare nella capitale Port-au-Prince. Secondo il Pma, la combinazione di violenza armata, massicci spostamenti interni e l’aumento dei prezzi alimentari sta “devastando le famiglie”, già in condizioni di insicurezza alimentare. In tale contingenza, l’organizzazione ha dovuto ridurre le razioni e sospendere programmi di assistenza a causa di una carenza di fondi. Haiti è l’unico Paese delle Americhe a essere classificato con livelli catastrofici di fame. Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state costrette ad abbandonare le proprie case in cerca di sicurezza e cibo.

La violenza ostacola l’accesso umanitario, come sottolineato dalla portavoce del Pma, Tanya Birkbeck, che ha raccontato come la città sia “sempre più circondata da gruppi armati”. Molti sfollati vivono ora in scuole e edifici pubblici, privati di servizi essenziali. Una sfollata haitiana, Rose Adolph, ha descritto attraverso il sito del Pma la drammaticità della situazione: “Di notte, dormiamo 13 persone in un’unica stanza”. Le Nazioni Unite continuano a sottolineare la necessità urgente di maggiori finanziamenti e di un accesso sicuro per fornire assistenza a una popolazione sempre più vulnerabile, in cui i bambini sono tra le prime vittime della fame e della malnutrizione.

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