Israele e Hamas: Amb. Israele Santa Sede, intervista Parolin a media vaticani “mossa da buone intenzioni, ma trascura rifiuto Hamas di fermare violenza”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La recente intervista con il cardinale Parolin, anche se sicuramente mossa da buone intenzioni, rischia di minare gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza e contrastare il crescente antisemitismo. Si concentra sulla critica a Israele, trascurando il continuo rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi o di fermare la violenza”. È quanto si legge in un post su X diffuso oggi, 7 ottobre, dall’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede, che commenta le parole del segretario di Stato vaticano rilasciate ai media della Santa Sede in vista del secondo anniversario del 7 ottobre. Un’intervista nella quale il porporato fa il punto su diverse questioni riguardanti l’intero Medio Oriente. “La cosa più preoccupante”, secondo l’ambasciata israeliana in Vaticano, è “l’uso problematico” del termine “massacro”, che il cardinale utilizza sia per definire “l’attacco genocida di Hamas del 7 ottobre” sia “il legittimo diritto di Israele all’autodifesa”. “Non c’è equivalenza morale – ribadisce l’ambasciata – tra uno Stato democratico che protegge i suoi cittadini e un’organizzazione terroristica intenzionata a ucciderli. Ci auguriamo – conclude il post – che le dichiarazioni future riflettano questa importante distinzione”.

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