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Elezioni europee: confronto tra spitzenkandidaten. Botta e risposta su economia, lavoro, clima e allargamento

(Photo European parliament)

Un dibattito dai toni complessivamente felpati, con posizioni che spesso si sono sovrapposte. Nella sede dell’Europarlamento di Bruxelles si è svolto oggi il confronto in diretta streaming tra i cinque spitzenkandidaten (candidati alla presidenza della Commissione), moderati da due giornalisti, con domande dal pubblico in sala e in remoto. Diversi i temi toccati: economia e lavoro; difesa e sicurezza; clima e ambiente; democrazia e leadership; migrazione e frontiere; innovazione e tecnologia. Sul palco Walter Baier (Austria), per la Sinistra europea; Sandro Gozi (Italia), esponente di Renew Europe Now; Ursula von der Leyen (Germania), Partito popolare europeo, attuale presidente della Commissione; Terry Reintke (Germania), per i Verdi europei; Nicolas Schmit (Lussemburgo), Partito del socialismo europeo, commissario europeo. Assenti – per loro scelta – i rappresentanti delle due forze di destra ed euroscettiche all’Euroassemblea: i conservatori di Ecr e i sovranisti di Identità e democrazia.
La verde Reintke ha esordito asserendo che “occorre superare la contraddizione tra economia e ambiente”, e ha chiesto “azioni forti e decise contro il cambiamento climatico” e investimenti in infrastrutture. Sui temi economici Baier, della sinistra, ha insistito sui diritti dei lavoratori e su salari equi. Von Der Leyen ha ricordato le decisioni assunte in questi cinque anni dalla Commissione, fra cui il salario minimo (“un presupposto per l’equità”), fondi per alloggi sociali e investimenti per la competitività.
Gozi, liberale di Renew, ha affrontato – sollecitato dai moderatori – il tema dell’allargamento dell’Ue. “Non siamo noi a scegliere, ma è la storia. La comunità è stata pensata per riunire tutto il continente. Ma prima di nuove adesioni occorre riformare i trattati e adeguare il bilancio Ue”. Sulla stessa questione Baier ha specificato: “Siamo favorevoli all’ampliamento, ma deve andare a vantaggio dei lavoratori, e allo stesso tempo deve rafforzare in quei Paesi la democrazia e la difesa dei diritti”.

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