Pasqua: mons. Tardelli (Pistoia e Pescia), “possiamo essere anche testimoni che non si arrendono alla cattiveria dei tempi e perseverano nel bene”

“Il mio augurio è che possiamo essere anche noi parte di questa schiera di testimoni che non si arrendono alla cattiveria dei tempi e perseverano nel bene”. Lo esprime mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia e di Pescia, nel messaggio alle comunità diocesane in occasione della Pasqua.
“Invitando tutti alla speranza”, il presule osserva che “la situazione del mondo e della nostra società ci spingerebbe alla sfiducia e a rinchiuderci in noi stessi”. “Ma la risurrezione da morte del Signore – prosegue – non è un discorso o una teoria. Non è nemmeno un’ipotesi: è invece un fatto che ha segnato di novità la storia e che ci offre una prospettiva di vita non rassegnata bensì rinnovata nell’amore”. “Credere nel Risorto – riconosce mons. Tardelli – non è facile e sembra non dare risultati immediati. Ma chi crede in Lui e si mette a seguirlo con sincerità di cuore, sperimenta di passare dalla morte alla vita e già gusta in qualche modo quei cieli nuovi e quella terra nuova in cui abitano la giustizia e l’amore e che gli uomini e le donne di ogni tempo e lingua cercano e desiderano”. “Lo testimonia una moltitudine grande di uomini e donne che si sono lasciati conquistare dalla luce della risurrezione e hanno seminato e seminano dentro la storia semi di risurrezione e di speranza”, sottolinea il vescovo che conclude con un augurio: “Possiate trascorrere non solo questi giorni bensì tutta la vostra vita illuminati dalla luce radiosa e gioiosa del mattino di Pasqua”.

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