Pasqua: mons. Dianin (Chioggia), “tra venti di guerra, tensioni e conflitti affidiamoci alla vera speranza ancorata al cielo”

“La speranza è messa seriamente alla prova in questo tempo e la Pasqua sembra metterci davanti l’utopia della speranza più che la sensatezza di questa virtù. Possiamo ancora sperare?”, si chiede mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, nell’editoriale del numero di “Nuova Scintilla” in uscita domenica 31 marzo.
A “contraddire vistosamente questa virtù pasquale”, spiega il presule, sono “la guerra in Ucraina e l’attentato in Russia, la situazione drammatica di Gaza e di tanti paesi africani. La democrazia messa a dura prova in queste ultime settimane dalle strane elezioni in Russia, la situazione inedita degli Stati Uniti con due candidati che per l’età o per i loro proclami mettono qualche inquietudine”. Ma anche “le fatiche della nostra città che da qualche mese attraversa un momento di conflittualità. Penso al tema del lavoro: il granchio blu sta mettendo in difficoltà tutto il territorio della nostra diocesi, da Chioggia al Delta, e all’orizzonte si potrebbero profilare anche dei rischi per il turismo se i granchi cominciassero a fare brutti scherzi ai bagnanti. E in questi giorni la tragica morte di tre nostri fratelli nel rogo della loro casa a Sottomarina”. Tuttavia, prosegue, “in un tempo così difficile, tra venti di guerra, tensioni e conflitti, come cristiani ci affidiamo alla speranza, che è ancorata al cielo e alla Pasqua e che lo Spirito muove per continuare a navigare. ‘Spes contra spem’ afferma Paolo parlando di Abramo che credette rimanendo saldo nella vera speranza contro ogni superficiale speranza (Rom 4,18). E allora – conclude –, buona Pasqua di speranza a tutti voi!”.

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