Colombia: card. Rueda, “scacciare dai nostri cuori l’idea che non raggiungeremo mai la pace”. Onu denuncia reclutamenti e violenze verso i minori

“Cercare sempre la via della riconciliazione, del rispetto per la vita, del bene comune e della pace”. È la richiesta del cardinale Luis José Rueda, arcivescovo di Bogotá e presidente della Conferenza episcopale colombiana, espressa in un video diffuso ieri, alla vigilia del Triduo pasquale. “È molto importante che non ci scoraggiamo nel cammino della pace”, prosegue il porporato, pur nel difficile contesto in cui si vive in molti luoghi del Paese, a diretto contatto con gruppi armati, nonostante i vari tavoli di dialogo avviati dal Governo. Se da parte di questi soggetti, arriva il messaggio che “mai raggiungeremo la pace”, bisogna invece “scacciare questa idea nei nostri cuori”, proseguire in questo cammino, e “condannare tutti gli atti violenti contro le comunità, i campesinos, gli indigeni, gli afro, i leader sociali”, e proseguire nel dialogo, “come via per ricostruire il nostro Paese”. Conclude il card. Rueda: “Che la Pasqua sia il trionfo dell’amore in Cristo sull’odio, sulla guerra e sulla violenza”.
In effetti, dalle regioni più periferiche continuano ad arrivare notizie di conflitti e violenze. Il rapporto Onu sulle violenze contro i minori, diffuso in questi giorni, denuncia che, “nonostante gli sviluppi positivi, tra cui i progressi nell’attuazione dell’accordo finale per la cessazione del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura tra il governo della Colombia e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia – Esercito popolare (Farc-Ep), la ripresa dei negoziati di pace con l’Esercito di liberazione nazionale (Eln) e i dialoghi con altri gruppi armati”, viene rilevato “un aumento delle gravi violazioni contro i bambini. In totale, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2023 sono state commesse 615 gravi violazioni contro i minori, con un aumento del 61% rispetto al precedente periodo di riferimento (2019-2021). Il reclutamento e l’utilizzo di 347 minori è rimasta la violazione più verificata, seguita da uccisioni e mutilazioni, nonché dal rapimento, che ha colpito il 41% dei bambini indigeni e afrocolombiani”.
“Invito tutte le parti a cessare il reclutamento e l’utilizzo dei bambini, a porre fine alla violenza sessuale e a rispettare la sacralità di scuole e ospedali. Devono essere attuate misure di protezione dell’infanzia, in particolare per le comunità indigene e afrocolombiane, anche facilitando la reintegrazione dei bambini disimpegnati dai gruppi armati”, ha dichiarato Virginia Gamba, rappresentante speciale del Segretario generale per i bambini e i conflitti armati.

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