Pasqua: mons. Manetti (Fiesole), “accendere una luce nel buio della notte in cui si trova l’umanità sofferente”

“Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace” (Rm 15,13). “Desidero formulare gli auguri pasquali a voi, cari lettori, e a tutta la nostra diocesi, con queste parole dell’apostolo Paolo, ardue, ma non impossibili”. Così mons. Stefano Manetti, vescovo di Fiesole, si rivolge ai lettori di Toscana Oggi e alla diocesi, in vista della Pasqua.
“Come si può parlare, infatti, di speranza, pace e gioia nello scenario scandaloso e tragico della guerra fomentata da un odio che non si ferma nemmeno davanti alle vittime innocenti?”, si chiede il presule, che offre subito la risposta: “La speranza viene da Dio (il Dio della speranza), è suo dono e a noi spetta il compito di preparargli una degna dimora in noi stessi, nel modo che la stessa Pasqua di Nostro Signore ci indica”.
Il vescovo esorta: “Contempliamo in questi giorni la sua passione, morte e risurrezione, ovvero il suo rifiutarsi di voltarsi dall’altra parte di fronte alla sofferenza dell’umanità ma di assumerla con cuore aperto, colmo di compassione. Si trova qui la via per prepararsi ad accogliere il dono della speranza: aprirsi al dolore dell’altro e in tal modo accendere una luce nel buio della notte in cui si trova l’umanità sofferente, la luce dell’amore, l’unica forza capace di cambiare l’attuale stato delle cose. Per porre fine all’odio montante ci vogliono cuori che amano, ovunque si trovino”.
Un invito, poi, a pensare alle celebrazioni di questi giorni: “Quando in una assemblea eucaristica tutti rispondono alla preghiera dei fedeli convintamente e con fede: ‘Ascoltaci, o Signore’, ricordando le guerre e le loro vittime per chiedere la fine di questo orrore, accade qualcosa di stupendo; tante persone diventano un cuore solo pieno di compassione, che chiede la pace. È un piccolo inizio ma è un remare contro la corrente del male, è aprire vie per il cambiamento. La speranza cristiana riposa sulle salde fondamenta dell’amore, per questo non delude ed è molto concreta”.

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