Carcere: Bambini senza sbarre e Tribunale di Milano, per la prima volta in Italia protocollo d’intesa per la cura dei figli dei detenuti. Il 20 marzo la firma

Per la prima volta in Italia il 20 marzo 2024 viene firmato il Protocollo di Intesa tra Tribunale di Milano e l’Associazione Bambini senza sbarre Ets, che definisce come promuovere e attivare interventi di attenzione e cura per i bambini che entrano in carcere per incontrare il genitore e mantenere il legame durante il periodo di attesa di giudizio, spesso lungo e difficile per la separazione da sostenere. Il Tribunale è il primo interlocutore delle famiglie per ottenere l’autorizzazione ad accedere in carcere per lo svolgimento della prima visita con il genitore detenuto. Il Protocollo impegna il Tribunale Ordinario di Milano, contestualmente al rilascio dei permessi di visita ai familiari, ad informare le famiglie che possono accedere a servizi di supporto senza oneri economici per essere accompagnate in particolare ad affrontare il primo ingresso dei bambini negli istituti penitenziari in occasione della visita al genitore detenuto. Il Protocollo,  mette in evidenza questo momento cruciale di attenzione ai bambini coinvolti loro malgrado nella detenzione del genitore, e rappresenta un traguardo fondamentale per l’applicazione della “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti” al compimento del suo decennale (2014-2024). La “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti” (QUI), in progressiva applicazione nelle carceri italiane e non solo – e modello per quelle europee –indica, nei suoi nove articoli, le linee guida di come accogliere e seguire le decine di migliaia i bambini che entrano quotidianamente in carcere per mantenere la relazione genitoriale diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza (20 novembre 1989). La famiglia deve sapere che può avere sostegno psicologico e informativo per prepararsi al primo colloquio e affrontare il periodo della carcerazione del genitore con un accompagnamento da parte di operatori preparati. La conoscenza preventiva delle procedure, dei regolamenti e dei vincoli diminuisce il senso di disorientamento e l’ansia generati dall’improvvisa separazione dal genitore arrestato e dall’impatto con il carcere che investe la famiglia e soprattutto i figli, in particolare nel periodo di incertezza e vuoto informativo che caratterizzano l’attesa di giudizio.

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