Primo maggio: Cei, dare “priorità” al “lavoro”. “Investire in progettualità, in formazione e innovazione significa creare condizioni di equità sociale”

“Il ‘noi’ del bene comune: la priorità del lavoro” è quanto è necessario secondo i vescovi italiani, come scrivono nel messaggio per la Festa dei lavoratori intitolato “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”, a firma della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, che porta la data del 24 gennaio, ma è stato diffuso oggi, 28 febbraio.
“Come ricorda Papa Francesco in Fratelli tutti, per una migliore politica ‘il grande tema è il lavoro. Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze’ (n.162). Le politiche del lavoro da assumere a ogni livello della pubblica amministrazione – osservano i presuli italiani – devono tener presente che ‘non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro’ (ivi). Occorre aprirsi a politiche sociali concepite non solo a vantaggio dei poveri, ma progettate insieme a loro, con dei ‘pensatori’ che permettano alla democrazia di non atrofizzarsi ma di includere davvero tutti (cfr. Fratelli tutti, 169)”. Di qui la sottolineatura dei vescovi italiani: “Investire in progettualità, in formazione e innovazione, aprendosi anche alle tecnologie che la transizione ecologica sta prospettando, significa creare condizioni di equità sociale. È necessario inoltre guardare agli scenari di cambiamento che l’intelligenza artificiale sta aprendo nel mondo del lavoro, in modo da guidare responsabilmente questa trasformazione ineludibile”.

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