Striscia di Gaza: organizzazioni umanitarie e per i diritti umani e rete di Ong, “stop ai trasferimenti di armi italiane a Israele e ai gruppi armati palestinesi”

“I bombardamenti e l’assedio di Israele hanno causato l’uccisione, il ferimento e la scomparsa di quasi 100.000 persone e stanno costringendo la popolazione civile della Striscia di Gaza ad affrontare una crisi umanitaria di gravità e dimensioni senza precedenti, privandola delle risorse indispensabili per sopravvivere”. A loro volta, “gli attacchi condotti dai gruppi armati palestinesi hanno causato l’uccisione di circa 1.200 civili e la cattura di ostaggi, israeliani e non, bambini compresi, oltre 130 dei quali tuttora trattenuti all’interno della Striscia di Gaza”. Di qui l’appello di quattro organizzazioni umanitarie e per i diritti umani e la rete di Ong, che chiedono “lo stop ai trasferimenti di armi italiane a Israele e ai gruppi armati palestinesi”.
Le organizzazioni firmatarie dell’appello – Amnesty International, Aoi, Oxfam, Rete Pace e Disarmo, Save the Children – sottolineano ancora una volta che “la presa di ostaggi e gli attacchi indiscriminati sono violazioni del diritto internazionale umanitario e devono cessare immediatamente”.
“Le organizzazioni della società civile firmatarie dell’appello hanno accolto con favore il voto dei giorni scorsi alla Camera, nel quale finalmente l’Italia si unisce alle organizzazioni umanitarie, a quelle per i diritti umani, alle Nazioni Unite e ad oltre 153 Stati membri, chiedendo un immediato cessate il fuoco”, spiega una nota diffusa oggi.
Inoltre, “esortano tutti gli Stati a porre fine ai trasferimenti di armi che possono essere usate per commettere tali violazioni, nel rispetto della sentenza della Corte dell’Aja dello scorso 12 febbraio della Corte d’appello olandese, che ha dato ragione ad una serie di organizzazioni della società civile, disponendo il blocco entro 7 giorni dell’invio dei componenti degli F-35”.
Infine, “pur accogliendo con favore la decisione del Governo italiano di sospendere il rilascio di qualsiasi nuova autorizzazione all’export di armi verso Israele a partire dall’8 ottobre 2023, le organizzazioni firmatarie chiedono assicurazione sul fatto che siano state sospese anche le spedizioni coperte dalle licenze precedenti a tale data (comprese quelle riguardanti manutenzione e componentistica). Se così non fosse, auspicano che anche tali invii siano immediatamente bloccati. Vista la rilevanza del tema è fondamentale che il Governo assicuri la massima trasparenza rispetto ai contenuti esatti della decisione presa, rendendo note e accessibili le informazioni”.

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