Germania: “Pace a questa casa”, documento dei vescovi tedeschi presentato oggi ad Augusta. “Messaggio di pace del Vangelo”

“Pace a questa casa”: questo il titolo di un nuovo documento dei vescovi tedeschi presentato oggi in conferenza stampa ad Augusta, dove è in corso l’assemblea plenaria della Conferenza episcopale. Le circa 175 pagine del testo “cercano di esprimere il messaggio di pace del Vangelo” nel contesto dell’attuale situazione politica globale”. Già nel 1983 e nel 2000 i vescovi tedeschi avevano condiviso un pensiero articolato sul tema della pace, ma “dopo l’attacco frontale ai principi dell’ordine mondiale attuale rappresentato dalla guerra in Ucraina, la questione della nonviolenza cristiana è riemersa”. Nell’introduzione si precisa che “la nostra dottrina della pace vive di due tradizioni che risalgono agli inizi del cristianesimo e che si sono sempre influenzate a vicenda: il pacifismo di matrice cristiana con la sua totale proibizione della violenza e la legittimazione critica della violenza per controllarla e per la riduzione della violenza stessa”, con l’unico obiettivo di superare la violenza.
Secondo i vescovi tedeschi “la Chiesa non può e non deve rinunciare ad alcuna di queste tradizioni” ma portarle a “un dialogo creativo” tra loro.
Quattro i capitoli del testo che partono dal “messaggio di pace cristiano di fronte alla violenza del presente”, in cui si analizzano una serie di elementi del contesto attuale (questioni etiche, politiche, sociologiche, comunicative ma anche religiose, e psicologiche). Il terzo capitolo porta il titolo: “il nostro mondo in disordine; una nuova epoca di conflitti e violenza?” e parla di guerre ibride e cyber, di crisi climatiche ed economiche, ma anche di multipolarismo, di unione europea, di movimenti identitari e dei potenziali conflittuali delle religioni. Un capitolo approfondisce poi “strade per il superamento della violenza” mentre il successivo si sofferma su “la nostra responsabilità come Chiesa cattolica in un mondo senza pace” (Capitolo 5).
La conclusione rimanda alla celebrazione della messa e alla breve preghiera per la pace al termine del Padre Nostro: è un’antica preghiera che risale probabilmente al V secolo, quando crollò l’Impero Romano con il suo mondo. Per i cristiani fu un “colpo di scena della storia del tutto incomprensibile, di qui la richiesta urgente a Dio di pace”, si spiega. “Anche noi stiamo vivendo un tempo di violenza, crescente disordine e intensa pressione sulle basi di una civiltà che diamo per scontate”, concludono i vescovi. “Come i cristiani nelle epoche precedenti, crediamo che Dio alla fine si dimostrerà più forte del male e della violenza”.

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