Aggressione a don Rigoli: mons. Alberti (Oppido Mamertina-Palmi), “qualsiasi fatto, anche il più doloroso e deprecabile, può diventare un’esperienza pedagogicamente utile per tutti”

“Come comunità diocesana sentiamo la necessità di manifestare ancora una volta vicinanza a don Giovanni Rigoli, parroco di Varapodio che ha subito un’aggressione al termine di una celebrazione di suffragio, creando sconcerto e preoccupazione per fatti fino ad ora mai successi. Ritengo che sia opportuno dare un segnale chiaro e di comunione”. Sono queste le parole di mons. Giuseppe Alberti, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, intervenuto per esprimere solidarietà e vicinanza al giovane sacerdote aggredito e all’intera comunità parrocchiale coinvolta, invitando tutta la comunità cristiana locale ad una messa che si svolgerà domani, domenica 21 gennaio, alle ore 10,30, nella chiesa di San Nicola in Varapodio. “Sono convinto che qualsiasi fatto, anche il più doloroso e deprecabile, può diventare un’esperienza pedagogicamente utile per tutti”, aggiunge mons. Alberti, concludendo: “Come ci ricorda un passo del vangelo dove la pietra scartata è chiamata a diventare pietra angolare per edificare una nuova comunità”. La messa sarà presieduta dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi e sarà seguita da un incontro con gli organismi di partecipazione rappresentativi di tutta la comunità. “Ringrazio per la vicinanza e gli attestati di affetto e di stima ricevuti in questi giorni – ha dichiarato don Giovanni Rigoli -. Il dolore fisico si cura con il riposo e le indicazioni dei medici. Quello interiore lo sto curando con la preghiera e l’affetto di tanti confratelli, amici e parrocchiani”.

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