Settimana liturgica nazionale: card. Parolin, “celebrare nella bellezza è possibile quando ci anima la stupita riconoscenza per ciò che Dio ha compiuto a nostra salvezza”

Si è aperta ieri sera a Chiavari la 73ª Settimana liturgica nazionale sul tema “‘È bello per noi essere qui. Bellezza e verità del celebrare cristiano”. “Coniugare semplicità, bellezza e nobiltà sembra essere una sfida che il nostro tempo è chiamato a raccogliere. Quando celebriamo con tale stile, noi stessi diventiamo semplici, belli, nobili, ossia partecipi di quella dignità che deriva dall’essere toccati dal dono di Dio”. Lo ha scritto il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, in un messaggio al mons. Claudio Maniago, presidente del Centro azione liturgica, nel quale portava i saluti di Papa Francesco che oltre a ringraziare per le energie profuse a favore della liturgia, “incoraggia a continuare nell’impegno affinché con convinzione e serenità possiamo tendere verso la bellezza e la verità delle celebrazioni liturgiche”. “Quando celebriamo con fede questo Mistero d’amore, esprimendolo e condividendolo con le parole, con i gesti, con tutta la nostra persona – ha osservato il card. Parolin – ne veniamo anche noi trasfigurati. Perciò nella liturgia emerge anche la verità dell’umano, ciò che ogni donna e ogni uomo, per grazia, sono chiamati ad essere a diventare”. Una bellezza, dunque, che scaturisce dalla fede: “Celebrare nella bellezza è possibile quando ci anima la stupita riconoscenza per ciò che Dio ha compiuto a nostra salvezza: perché ci sentiamo amati da Lui e ci possiamo rivolgere a Lui come figli”. Il porporato ha chiarito: “Non si celebra per compiacere noi stessi e nemmeno per compiacere Dio, ma per rispondere al suo desiderio di noi e per fare spazio alla sua vita in noi”. Quindi, è “ingiustificabile l’atteggiamento di chi confonde la semplicità con una sciatta banalità, ma “analogamente è bene ricordare che non si deve cercare una bellezza trionfalistica, che dimentica la via della croce percorsa da Gesù, che è sempre anche la via della Chiesa, in ogni tempo e in ogni luogo”.

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