Pnrr: Libera e Gruppo Abele, “la discrepanza tra i dati raccolti rende molto difficile ricostruire quali e quanti siano effettivamente i progetti”

“La discrepanza tra i dati raccolti da nostro monitoraggio civico e quelli istituzionali rende molto difficile ricostruire quali e quanti siano effettivamente i progetti Pnrr. È chiaro che lo Stato sta rendicontando il suo Pnrr in forme, modalità e tempistiche poco coerenti e comprensibili. Per capire davvero dove sia il Pnrr, il rispetto dei principi della completezza e della certezza dei dati dovrebbe essere un’indispensabile premessa. Tuttavia, i risultati che presentiamo vanno nella direzione opposta e la trasparenza è ancora una chimera. Non possiamo perdere l’occasione del Pnrr. Il cambiamento passa per la capacità dello Stato di garantire partecipazione e rendicontabilità”. È il commento di Leonardo Ferrante, responsabile del progetto Common-Comunità monitoranti di Libera e Gruppo Abele, in occasione della pubblicazione della II edizione del rapporto “ Il Pnrr ai raggi X” che fotografa l’attivazione e la conoscibilità dei progetti del Pnnr.
Libera e Gruppo Abele avanzano al Governo due proposte: istituire un portale unico nazionale che diffonda i dati aggiornati e trasparenti sul Piano; alle amministrazioni comunali di dotarsi di pagine specifiche per i progetti, così che non possano esserci dubbi sul come e il perché un Comune decida di utilizzare le risorse del Piano.
“In questi ultimi due anni – dichiara Francesca Rispoli, dell’ufficio di Presidenza di Libera – si è riscontrata una crescente difficoltà nell’attivare forme di monitoraggio civico del Piano, in ogni sua fase. La negazione di un reale processo di consultazione e co-progettazione ha rappresentato soltanto il primo passo di un cammino che, a più riprese, ha formulato e attuato le corrispondenti politiche come espressione di processi decisionali centralizzati e autoreferenziali. Oltre alle mancate risposte dei Governi (i due precedenti e l’attuale) alle richieste di maggior trasparenza e coinvolgimento diffuso formulate dai soggetti civici, è andato maturando un clima di insofferenza verso ogni tipo di supervisione e controllo esterno, tanto quello diffuso, che quelli di carattere istituzionale. Il decisionismo forzoso dell’esecutivo, dettato dalla paura delle scadenze incombenti, pare voler rifuggire dai lacci e lacciuoli – e dunque anche dalle responsabilità – della trasparenza e della verificabilità”.
Nel Rapporto Libera e Gruppo Abele denunciano: “Entrando nel merito dell’utilizzo dei fondi destinati al Pnrr, è necessario rilevare criticamente come questi siano stati recentemente allocati, anche per fronteggiare il rischio di sforare le rigorose tempistiche da rispettare, in interventi dal discutibile valore etico-sociale, come quelli nel settore degli armamenti o della produzione dell’energia. In relazione agli armamenti, a inizio giugno l’Europarlamento ha approvato con procedura d’urgenza il programma Asap (Act to Support Ammunition Production), una normativa a sostegno della produzione di munizioni nell’Ue, che consente il rifornimento di armamenti per i 27 eserciti nazionali anche con il contributo dei fondi del Pnrr e delle politiche di coesione. Il Pnrr, nato come strumento di rinascita socio-economica, volto a generare processi di sviluppo sostenibile e circolare dell’economia, rischia di trasformarsi così in potenziale canale di potenziamento bellico”.

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