In moto contromano in Val Trebbia: Toro, “giovani intorpiditi a caccia di sensazioni sempre più al limite” a fronte di “un mondo adulto assente”

“Sensation seeking”, ossia continua ricerca di sensazioni forti ed esperienze sempre più al limite. Per Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta e docente di psicologia di comunità presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, è questo tratto della personalità a spingere adolescenti e giovani adulti a sfide folli – immortalate su YouTube – come correre in moto contromano a folle velocità sulla Ss45. In un’intervista al Sir l’esperta spiega: “E’ tipico dell’età adolescenziale cercare sensazioni esaltanti”. Ma qui  si va ben oltre: “Siamo di fronte a giovani intorpiditi che per scuotersi dal torpore cercano sensazioni sempre più estreme”. Ragazzi “cresciuti all’insegna del tutto troppo presto. Avendo avuto e sperimentato tutto, quando arrivano a 18- 20 anni hanno costantemente bisogno di nuovi stimoli, e per provare qualcosa devono fare esperienze al limite. A questo si aggiunge la crisi del patto intergenerazionale: nell’impossibilità di progettare un proprio percorso di vita inseguono altri tipi di gratificazioni, tra i quali la ricerca pura di sensazioni forti come la corsa, il brivido”. “I genitori – prosegue Toro -, ma anche tutti coloro che hanno compiti educativi, non sono riusciti a svolgere la propria mission in modo adeguato”. “Vedo un mondo adulto sostanzialmente cieco, sordo e muto di fronte ai giovani; impegnato piuttosto e rincorrerli mettendosi sullo stesso piano”.
Tuttavia nessuno di questi ragazzi deve essere considerato irrecuperabile: “Con loro occorre mettere in campo interventi volti ad indicare un binario lungo il quale possano trovare dentro di sé, con l’aiuto di un adulto, un centro di gravità forte: chi sono, che cosa voglio, quali sono i miei valori, dove voglio andare”.
E’ possibile prevenire questi comportamenti? “Sì – la replica dell’esperta -, ma ci deve essere la volontà di farlo. Occorre uno sforzo da parte dell’intera comunità: politica, sociale, sanitaria, educativa, pedagogica culturale. L’assenza dell’adulto non riguarda solo i genitori: assistiamo ad una tragica assenza sociale all’interno della quale il ragazzino viene considerato essenzialmente un consumatore”.

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