Papa Francesco: no “addomesticamento delle inquietudini”, “esperienza di Dio è sempre debordante, come una vasca dove cade l’acqua di continuo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Andare oltre i bordi chiusi e definiti, essere creativi, senza addomesticare le vostre inquietudini e quelle dell’umanità”. È l’invito del Papa ai partecipanti al Convegno promosso da “La Civiltà Cattolica” con la Georgetown University, sul tema: “L’estetica globale dell’immaginazione cattolica”, ricevuti oggi in udienza. “Ho paura di questo processo di addomesticamento: toglie la creatività, toglie la poesia”, ha aggiunto a braccio. “Con la parola della poesia, raccogliere gli inquieti desideri che abitano il cuore dell’uomo, perché non si raffreddino e non si spengano”, ha spiegato Francesco: “Questa opera permette allo Spirito di agire, di creare armonia dentro le tensioni e le contraddizioni della vita umana, di tenere acceso il fuoco delle passioni buone e di contribuire alla crescita della bellezza in tutte le sue forme, quella bellezza che si esprime proprio attraverso la ricchezza delle arti”. “Ci sono cose nella vita che, a volte, non riusciamo neanche a comprendere o per le quali non troviamo le parole adeguate”, ha fatto notare il Papa: “questo è il vostro terreno fertile, il vostro campo di azione. E questo è anche il luogo dove spesso si fa esperienza di Dio. Un’esperienza che è sempre debordante, tu non puoi prenderla: la senti e va oltre”. “È sempre debordante l’esperienza di Dio,  come una vasca dove cade l’acqua di continuo e, dopo un po’, si riempie e l’acqua straripa, deborda”, ha aggiunto a braccio: “È quello che vorrei chiedere oggi anche a voi”.

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