Don Lorenzo Milani: Mattarella, “un grande italiano che ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo ‘I care’ un motto universale”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Non c’era integralismo nelle sue parole, piuttosto radicalità evangelica. Ma, come poc’anzi ricordava il cardinale Zuppi, andrebbe detto autenticità evangelica”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Barbiana all’apertura delle celebrazioni per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani.
“Sapeva di avere in mano un testimone”, ha ricordato il Capo dello Stato: “Un testimone che doveva passare di mano, a cui poi i suoi ragazzi ‘aggiungessero’ qualcosa”. Per Mattarella, don Milani è stato “un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo ‘I care’ è divenuto un motto universale”. “Il motto – ha spiegato – di chi rifiuta l’egoismo e l’indifferenza”. “A quella espressione se ne aggiungeva un’altra, meno conosciuta”, ha proseguito il presidente citando il Priore: “Finché c’è fatica, c’è speranza”. “La società, senza la fatica dell’impegno, non migliora. Impegno accompagnato dalla fiducia che illumina il cammino di chi vuole davvero costruire”, ha concluso il Capo dello Stato, rilevando che “don Lorenzo ha percorso un vero cammino di costruzione. E gli siamo riconoscenti”.

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