8xmille: Cagliari, presentato l’utilizzo diocesano e il nuovo progetto comunicativo

Si è tenuto questa mattina, presso la sala Benedetto XVI della Curia arcivescovile di Cagliari, l’incontro finalizzato alla presentazione dell’utilizzo dei fondi 8xMille in diocesi, promosso dal Servizio Sovvenire in collaborazione con l’Ufficio delle Comunicazioni sociali. La mattinata – si legge in una nota – è stata inoltre l’occasione per presentare il nuovo progetto comunicativo dedicato al Sovvenire, voluto dalla diocesi e curato dal servizio diocesano in collaborazione con l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Chiesa di Cagliari. Oltre alla stampa di un inserto informativo, inserito sull’ultimo numero del settimanale diocesano “Il Portico”, sono stati prodotti e divulgati due video documentaristici che raccontano le esperienze dell’8xMille sul territorio. “Firmare per la Chiesa Cattolica –  ha spiegato mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei – è un atto di responsabilità verso il bene di tanti. Ma l’8xMille – rimarca Baturi – fa bene anche alla Chiesa stessa che, avendo abbandonato la sicurezza della ‘congrua’ per i parroci, si affida all’apprezzamento della sua presenza e azione, nella trama viva della società. Fa bene inoltre alla società e allo Stato, poiché rappresenta il primo strumento di democrazia fiscale”. Per l’anno 2022 la Chiesa di Cagliari ha ricevuto oltre un milione e 66mila euro per il culto e la Pastorale, e oltre un milione e 15mila euro per la carità. “Si tratta di fondi – ha affermato l’economo diocesano, don Giuseppe Camboni – che anche tramite gli uffici pastorali diocesani, garantiscono l’azione pastorale nei diversi ambiti”. “Gli interventi portati avanti nell’ambito dei beni culturali e dell’edilizia di culto – ha spiegato il direttore dell’Ufficio diocesano competente. don Mario Pili – hanno una profonda ricaduta nella vita pastorale della nostra diocesi, e in particolare delle comunità coinvolte. Permettono alle parrocchie di poter avere spazi adeguati allo svolgimento delle attività pastorali, e allo stesso tempo consentono di ritrovare la bellezza degli antichi edifici di culto, che rappresentano un tesoro di fede espresso attraverso l’arte e l’architettura”.

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