Don Lorenzo Milani: Mattarella, “un maestro, un educatore. Testimone coerente e scomodo”. “La Costituzione suo vangelo laico”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“È stato anzitutto un maestro. Un educatore. Guida per i giovani che sono cresciuti con lui nella scuola popolare di Calenzano prima, e di Barbiana poi. Testimone coerente e scomodo per la comunità civile e per quella religiosa del suo tempo. Battistrada di una cultura che ha combattuto il privilegio e l’emarginazione, che ha inteso la conoscenza non soltanto come diritto di tutti ma anche come strumento per il pieno sviluppo della personalità umana”. Così questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato don Lorenzo Milani intervenendo a Barbiana all’apertura delle celebrazioni per il centenario della nascita del sacerdote fiorentino.
“Essere stato un segno di contraddizione, anche urticante, significa che non è passato invano tra di noi ma che, al contrario, ha adempiuto alla funzione che più gli stava a cuore: far crescere le persone, far crescere il loro senso critico, dare davvero sbocco alle ansie che hanno accompagnato, dalla scelta repubblicana, la nuova Italia”, ha osservato il Capo dello Stato, evidenziando che “nella sua inimitabile azione di educatore – e lo possono testimoniare i suoi ‘ragazzi’ – pensava, piuttosto, alla scuola come luogo di promozione e non di selezione sociale”.
“In tempi lontani dalla globalizzazione e da internet, da qui, da Barbiana – allora senza luce elettrica e senza strade asfaltate – il messaggio di don Milani si è propagato con forza fino a raggiungere ogni angolo d’Italia; e non soltanto dell’Italia”, ha sottolineato Mattarella, secondo cui, don Milani “aveva un senso fortissimo della politica”. “Se il Vangelo era il fuoco che lo spingeva ad amare, la Costituzione era – mi permettano i Cardinali presenti – il suo vangelo laico”. Richiamando la celebre frase “Ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”, il Capo dello Stato ha commentato: “Difficile trovare parole più efficaci. Difficile non riscontrare lo stretto legame del suo insegnamento con la fede che professava: prima di ogni altra cosa, il rispetto e la dignità di ogni persona. Qui si intrecciano il don Milani prete, l’educatore, l’esortatore all’impegno”.

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