Papa Francesco: a operatori diritto canonico, “mai perdere di vista i diritti, mettendo al centro del vostro operato le persone”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Siamo abituati a pensare che il diritto canonico e la missione di diffondere la buona notizia di Cristo siano due realtà separate. Invece è decisivo scoprire il nesso che le unisce all’interno dell’unica missione della Chiesa. Si potrebbe dire schematicamente: né diritto senza evangelizzazione, né evangelizzazione senza diritto. Infatti, il nucleo del diritto canonico riguarda i beni della comunione, anzitutto la Parola di Dio e i Sacramenti. Ogni persona e ogni comunità ha diritto all’incontro con Cristo, e tutte le norme e gli atti giuridici tendono a favorire l’autenticità e la fecondità di tale incontro. Perciò la legge suprema è la salvezza delle anime, come afferma l’ultimo canone del Codice di Diritto Canonico (cfr can. 1752)”. Sono queste le parole di Papa Francesco durante l’udienza nel Palazzo apostolico in Vaticano, ai partecipanti al Corso di formazione per operatori del diritto canonico e della pastorale familiare dal titolo “Il Ministerium Iustitiae nell’agire sinodale della Chiesa”, promosso dal Tribunale della Rota Romana dal 14 al 18 febbraio. Durante l’incontro Bergoglio ha sottolineato come diritto ecclesiale e giustizia siano legate e necessarie alla vita della Chiesa, ed evangelizzare sia l’impegno giuridico primordiale di tutti. “Imparate anche a comprendere e – oso dire – ad amare il diritto canonico, nella sua necessità intrinseca e nelle forme della sua applicazione pratica: una società senza diritto sarebbe una società priva di diritti. Il diritto è condizione dell’amore”, ha aggiunto Papa Francesco citando Papa Benedetto XVI e la sua lettera ai seminaristi del 18 ottobre 2010. “Il vostro lavoro si occupa delle norme, dei processi e delle sanzioni, ma non deve mai perdere di vista i diritti, mettendo al centro del vostro operato le persone. Questi diritti non sono pretese arbitrarie, bensì beni oggettivi, finalizzati alla salvezza, da riconoscere e tutelare, senza dimenticare il rispetto dei beni naturali all’interno della comunità ecclesiale. Voi, come cultori del diritto – ha concluso -, avete una responsabilità particolare nel far risplendere la verità della giustizia nella vita delle Chiese particolari: questo compito è un grande contributo all’evangelizzazione”.

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