Guatemala: vescovi contro arresto del giornalista Zamora, “attaccata libertà di stampa”. Un commando spara contro il corteo del presidente

Sono giorni di grande tensione, in Guatemala, anche se per diversi episodi, a conferma di un clima istituzionale e politico del tutto precario. Sabato scorso un commando ha aperto il fuoco contro un corteo di auto che accompagnava in una visita nel dipartimento di Huehuetenango, non lontano dalla frontiera messicana, il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, rimasto illeso. Gli spari hanno raggiunto delle auto che non erano particolarmente vicine a quella su cui viaggiava il presidente. Nel frattempo, la società civile guatemalteca è mobilitata contro l’arresto del giornalista José Rubén Zamora Marroquín, direttore di “El Periódico”. Sulla vicenda è intervenuta, sabato, anche la Conferenza episcopale del Guatemala, la quale esprime “la sua preoccupazione per un fatto in cui, a prescindere dalle ragioni addotte dal rappresentante della Procura speciale contro l’impunità, finisce per attaccare, di fatto, la libertà di stampa nel Paese, generando un’atmosfera di ansia e paura”. Secondo l’episcopato, l’attuale potere della Fondazione contro il terrorismo garantisce a essa “un ruolo egemonico” rispetto al Pubblico ministero e agli organismi giudiziari, che si trovano “in condizioni di precarietà e persino di sudditanza, anziché di indipendenza e imparzialità, che per legge dovrebbero avere”. Conclude la nota dei vescovi: “Azioni come quelle avvenute venerdì pomeriggio mettono in dubbio fino a che punto continuiamo ad avere uno Stato di diritto effettivo nel Paese”.

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