Diocesi: Roma, da domani il triduo e il 5 agosto la “nevicata” a S. Maria Maggiore

A pochi giorni dall’inizio dei festeggiamenti in occasione dell’anniversario della sua dedicazione e della solennità della Madonna della Neve, la basilica papale di Santa Maria Maggiore invita tutti –  fedeli, residenti e turisti –  a partecipare ad una delle feste storiche e tradizionali più sentite nella Capitale. La festa – si legge in un comunicato – sarà preceduta il 2, il 3 e il 4 agosto da un triduo alle 18 predicato dal canonico della basilica, mons. Luigi Veturi. Giovedì prossimo, 4 agosto, alle ore 21 la Cappella Liberiana, diretta dal maestro di Cappella Idelbrando Mura, offrirà un concerto dal titolo “Neve non tocca” con musiche e brani tra gli altri di Pier Luigi da Palestrina, Domenico Bartolucci, Léon Boëllmann, Valentino Miserachs. Venerdì 5, ricorrenza dell’anniversario della dedicazione della basilica e solennità della Madonna della Neve, torna la tradizionale “nevicata” in memoria dell’evento miracoloso avvenuto nel IV secolo sotto il pontificato di Papa Liberio nel 358 d.C. quando la Madonna apparve in sogno al Papa, chiedendogli di edificare una basilica nel posto che gli avrebbe indicato. La mattina l’Esquilino era coperto di neve ed è lì che sorse la chiesa dedicata alla Vergine Maria che ancora oggi richiama fedeli e turisti da ogni parte del mondo. Due gli appuntamenti per uno degli eventi più rappresentativi della tradizione romana: al mattino durante la celebrazione liturgica delle ore 10 presieduta dal card. Stanilslaw Rilko, arciprete della basilica, e nel pomeriggio, alle 17, alla recita dei Vespri presieduti da mons. Piero Marini, vicario dell’arciprete. Aggiungendo un piccolo tassello alla tradizione, da quest’anno la nevicata sarà anche dolce. All’interno del cortile della basilica sarà infatti possibile gustare un gelato speciale, chiamato “nevicata”, creato appositamente in ricordo dell’evento miracoloso dai maestri gelatieri di Antica Gelateria del Corso e che Papa Francesco ha avuto il piacere di degustare al rientro dal suo viaggio in Canada, recandosi in basilica per il suo personale e tradizionale ringraziamento alla Salus Populi Romani.

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