Sentenza aborto Usa: Acli, “vita sempre difesa ma compito della politica evitare modello contrappositivo” 

La sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti “interviene per via giudiziaria su di una questione che è squisitamente politica ed etica.  Non è possibile che tocchi al potere giudiziario definire questioni che spettano ai legislatori, i quali sembrano fuggire dalle loro responsabilità”. Lo affermano le Acli in una nota nella quale ribadiscono che “l’aborto non può mai essere considerato un diritto e nemmeno la legislazione italiana lo considera tale: e tuttavia la politica ha il compito di evitare che, di fronte ad un problema oggettivo, le contrapposizioni ideologiche degenerino in una permanente frattura sociale da cui possono germinare i semi della violenza e dell’odio”. “Ci sembra – spiegano le Acli – che anche il dibattito italiano sulla sentenza Dobbs risenta di questo modello contrappositivo, legato oltretutto, come già quello sull’eutanasia da una concezione privatistica della vita, della morte e dei diritti soggettivi di cui già la pandemia e la guerra ci hanno dimostrato la fallacia. Per questo, come Acli, riteniamo che la politica debba riprendere la sua funzione di mediazione uscendo dalla sindrome di un linguaggio inutilmente bellicista e contrappositiva”.

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