Emergenza idrica: Fontana (Mite) “strutturare attività di previsione e programmazione senza arrivare a situazioni emergenziali”

“La tutela della risorsa idrica è una priorità per il Ministero della Transizione Ecologica e tutte le componenti istituzionali coinvolte devono necessariamente lavorare in sinergia. In tale ottica è necessario strutturare attività di previsione e programmazione senza arrivare a situazioni emergenziali”: lo dichiara in una nota Ilaria Fontana, Sottosegretaria di Stato al Mite, il ministero della Transizione ecologica e dell’economia. Fontana ricordando precedenti situazioni di siccità, il 2017, e ancora prima il 2007 e il 2008, ribadisce la necessità di “arrivare preparati lavorando per il rafforzamento del monitoraggio e della previsione, utilizzando indicatori e indici di allerta. Per questi obiettivi le nuove tecnologie di osservazione, in situ e da remoto, finanziate anche dal Pnrr, possono consentire di migliorare le tempistiche di intervento”. Il Ministero sta lavorando per rafforzare “il ruolo di coordinamento e indirizzo delle Autorità di bacino distrettuale che hanno un ruolo primario nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Il contrasto alla siccità richiede un approccio multidisciplinare, quindi d’intesa con gli altri Ministeri competenti. Occorre accelerare – aggiunge Fontana – le azioni strutturali per l’uso sostenibile della risorsa idrica: potenziamento degli strumenti conoscitivi e di intervento da una parte, e dall’altra la manutenzione delle reti e degli invasi, la depurazione delle acque, l’agricoltura di precisione, nonché la desalinizzazione”. Vengono in aiuto le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, Piano Operativo Ambiente e il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Quest’ultimo prevede “600 milioni di investimento in depurazione per riutilizzare acque reflue a fini irrigui e industriali – digitalizzazione e monitoraggio delle reti idriche per 800 milioni di euro – 900 milioni di euro per ridurre le perdite idriche – 250 milioni di euro per incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici del fiume Po – 2 miliardi in infrastrutture per la sicurezza idrica, con particolare attenzione al sud del paese – incentivi per un uso sostenibile dell’acqua in agricoltura – 500 milioni di euro per la realizzazione di un sistema avanzato di previsione e monitoraggio del territorio. Si tratta dunque di uno straordinario gioco di squadra in cui va prioritariamente rivolto un ringraziamento alle donne e agli uomini del Sistema di Protezione Civile e al Dipartimento di Protezione Civile per tutto il lavoro che stanno svolgendo per consentire al Paese di superare la fase emergenziale”.

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