Missionari: Fides, “le vittime? Solo la punta dell’iceberg”. Mons. Hiiboro Kussala (Sud Sudan), “uccisi per aver detto la verità con opere di pace”

“La punta dell’iceberg”: così l’agenzia Fides parla dei missionari uccisi nel 2021. Gli elenchi stilati annualmente dall’agenzia “sono sempre provvisori, in quanto si limitano a raccogliere i nomi delle persone di cui si hanno informazioni certe, anche se scarse”, confermano da Fides. “A loro deve essere aggiunta la lunga lista dei tanti, di cui forse non si avrà mai notizia o di cui non si conoscerà neppure il nome, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro fede in Gesù Cristo”. A conferma di ciò, Fides segnala tre esempi, di Africa, America e Asia, “continenti bagnati dal sangue di tanti uomini e donne di pace”.
La diocesi di Tombura-Yambio, in Sud Sudan, “è insanguinata da una guerra civile senza quartiere che imperversa da anni in tutto il territorio nazionale”. Ebbene, la curia diocesana ha inviato all’agenzia un elenco di 16 nomi tra catechisti, leader dei gruppi, operatori pastorali uccisi nell’anno 2021 durante gli scontri armati. Accompagnando i loro nomi, il vescovo, mons. Edward Hiiboro Kussala, sottolinea: “Tutti questi sono stati uccisi con la violenza delle armi. Presi di mira e uccisi da un colpo di pistola per aver detto la verità con opere di pace”. I loro nomi: Luke Asogorenge (catechista), Claudio Leopard (catechista), John Babayo (giovane leader), Matthew Paul (catechista), Moses Batingbayo Angelo (catechista), Matthew Minisare (catechista), Andrew Suanyo (catechista), Santo Paingo (leader spirituale), Mary Nako (Azione cattolica), Charles Ueyo (catechista), Atilio Gadia (membro del consiglio parrocchiale), William Tere (maestro del coro), Peter Maakara (leader spirituale), Henry Romai (catechista), Juliano Ambrose Otwali (diocesi di Makakal, catechista), Arop Okew (diocesi di Malakal, catechista).

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