Infortuni sul lavoro: Inail, “fino a novembre 1.116 denunce con esito mortale”

“Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di novembre sono state 1.116, 35 in meno rispetto alle 1.151 registrate nei primi 11 mesi del 2020 (-3,0%)”. È quanto si legge nella sezione “Open data” del sito Inail dove sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di novembre. Il confronto tra il 2020 e il 2021, avverte l’Inail, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare alcune “tardive” denunce mortali da contagio.
Per i primi 11 mesi di quest’anno si registra “un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 199 a 234 (+17,6%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,4% (da 952 a 882)”. La gestione assicurativa Industria e servizi è l’unica a registrare un segno negativo (-5,6%, da 1.002 a 946 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura e del Conto Stato, che passano rispettivamente da 103 a 122 denunce (+18,4%) e da 46 a 48 (+4,3%). Dall’analisi territoriale emerge “un incremento nel Sud (da 243 a 297 casi mortali), nel Nord-Est (da 225 a 250) e nel Centro (da 197 a 212)”. Il numero dei decessi è invece in calo nel Nord-Ovest (da 397 a 282) e nelle Isole (da 89 a 75).
Il decremento rilevato nel confronto tra i primi 11 mesi del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 129 a 114 (-11,6%), sia a quella maschile, che è passata da 1.022 a 1.002 casi (-2,0%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 978 a 944) e comunitari (da 54 a 42), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 119 a 130. Dall’analisi per età emergono incrementi per gli under 34 (+6 casi) e per la classe 40-49 anni (+54), e decrementi in quelle 35-39 anni (-6) e over 50 (-89 decessi, da 769 a 680).
Al 30 novembre di quest’anno “risultano 16 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi per un totale di 37 decessi, 23 dei quali stradali (due vittime in provincia di Bari e due in quella di Torino a marzo, quattro in provincia di Ragusa, due in provincia di Bologna e due in provincia di Ferrara ad aprile, sette in provincia di Piacenza, due a Catanzaro a ottobre e due a novembre a Modena)”. Inoltre, “due lavoratori hanno perso la vita a seguito di un crollo di un fabbricato in provincia dell’Aquila a marzo, due a causa di inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, due per esplosione/incendio di un capannone in provincia di Perugia a maggio, due per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, altri due intossicati da monossido di carbonio sempre in provincia di Cuneo a luglio, due persone travolte da una lastra di cemento in Valle d’Aosta ad agosto e, infine, a ottobre due operai sono deceduti per ustioni da congelamento per uscita di azoto liquido in una cisterna in provincia di Milano”. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi registrati tra gennaio e novembre erano stati 11, con 22 casi mortali denunciati, circa la metà dei quali stradali.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa