Ue: presidenza di turno del Consiglio al Portogallo. “È ora di fornire una ripresa equa, verde e digitale”

Foto SIR/Parlamento Ue

Un’Europa resiliente, sociale, verde, digitale e globale: sono i cinque pilastri del programma della presidenza del Consiglio dei ministri Ue, detenuta dal Portogallo dal 1° gennaio, per questo semestre. Lo slogan della nuova presidenza suona così: “È ora di fornire una ripresa equa, verde e digitale”. Alla presidenza portoghese giungono peraltro “in eredità” alcuni temi dalla precedente presidenza tedesca: Brexit e futuri rapporti con il Regno Unito, Bilancio pluriennale, gestione della crisi economica e sanitaria. Il primo ministro portoghese António Costa (nella foto) incontrerà il 5 gennaio il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, mentre sono avviati i rapporti di lavoro con Commissione e Parlamento europeo.
Il Parlamento europeo pubblica nel suo sito alcuni pareri di eurodeputati portoghesi sul semestre di presidenza. Secondo Paulo Rangel (Popolari), le tre priorità che domineranno l’agenda della presidenza sono “il lancio del fondo di recupero, la strategia di vaccinazione e le future relazioni Ue-Regno Unito”. Sottolinea l’importanza del pilastro sociale, che “dovrebbe puntare maggiormente sulla salute”, e del vertice Ue-India. La Conferenza sul futuro dell’Europa e la nuova strategia per Schengen insieme al Patto sulla migrazione dell’Ue “meritano maggiore attenzione” da parte della presidenza.
Il Portogallo sta “combinando le agende sociali e climatiche con la transizione digitale come motori della resilienza e della ripresa dell’Unione europea”, ha affermato Carlos Zorrinho (Socialisti e democratici). Lisbona “è anche impegnata a riposizionare l’Ue come potenza multilaterale, in particolare attraverso i vertici con l’Africa e l’India”. Riferendosi a “una maggiore incertezza” guidata dalla pandemia e dalla Brexit, Zorrinho vede la presidenza portoghese come “un’opportunità unica per l’Ue di riscoprire se stessa ei suoi principi fondanti”.
Marisa Matias (Verdi) ha affermato che “l’Europa sociale, la transizione verde e la transizione digitale sono le giuste priorità e in linea con le sfide” attualmente affrontate dall’Ue. Tuttavia, ha aggiunto che “l’Europa sta vivendo momenti di profonda divisione” e sta lottando per fornire soluzioni alle sfide strutturali. “Ci sono sempre meno opportunità per dare un senso al progetto europeo e nessuna può essere persa”.

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