Coronavirus Covid-19: Save the children, fame minaccia 50 milioni di persone in Africa occidentale. Governi garantiscano approvvigionamento cibo e controllo prezzi

Con l’inizio del Ramadan questa settimana, Save the Children e altre sette Organizzazioni regionali e internazionali lanciano l’allarme sull’impatto che l’emergenza coronavirus potrebbe avere in Africa occidentale perché per la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), l’impatto della pandemia di coronavirus potrebbe portare il numero di persone a rischio di insicurezza alimentare e malnutrizione da 17 a 50 milioni tra giugno e agosto. Le organizzazioni chiedono misure per proteggere le persone più vulnerabili e garantire la produzione alimentare. “In pochi giorni il prezzo di un sacco da 100 chili di miglio è passato da 16mila a 19mila franchi” e “il costo di un litro d’olio da cucina è quasi raddoppiato. Allo stesso modo, per gli allevatori è aumentato il prezzo del mangime per gli animali”, spiega Amadou Hamadoun Dicko, presidente dell’Association for the Promotion of Livestock in the Sahel and Savannah (Apess). Con la stagione agricola che comincia, produttori e agricoltori sono già gravemente colpiti economicamente dalla crisi e hanno difficoltà ad accedere alla disponibilità di semi e fertilizzanti di qualità. “Abbiamo perso il 75% del nostro mercato a causa del lockdown nella città di Bobo Dioulasso”, afferma la Toe Hazara, che lavora nella fattoria Café Rio in Burkina Faso. Colpite anche le comunità di pastori.
I responsabili delle organizzazioni contadine e delle Ong internazionali si appellano quindi a tutti i governi perché si impegnino a controllare i prezzi, garantire l’approvvigionamento di cibo dalle fattorie e dalle produzioni agricole gestite dalle famiglie e il trasporto di merci attraverso i confini, oltre che a favorire la creazione di reti di sicurezza sociale per aiutare i più vulnerabili. In questa crisi globale, spiegano le Organizzazioni, “è inoltre necessaria la solidarietà regionale e internazionale ed è urgente che i donatori garantiscano il loro sostegno agli Stati dell’Africa occidentale, alle organizzazioni degli agricoltori e alla società civile, per aiutarli ad affrontare la crisi in contesto regionale già fragile”.

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