Atto di affidamento a Maria: card. Bassetti, “una risposta di fede e di amore alla Madonna e di umile supplica, affinché Lei ci protegga sotto il suo manto”

foto SIR/Marco Calvarese

“I fedeli delle volte precedono i pastori e i pastori poi accolgono le loro richieste. Ho ricevuto circa 300 tra messaggi, lettere e mail, che, magari anche con sensibilità diverse, mi chiedevano questo affidamento a Maria. Ho valutato queste situazioni, mi sono confrontato con i miei collaboratori e ho ritenuto che dovevamo dare una risposta di fede e di amore alla Madonna e di umile supplica, affinché Lei ci protegga sotto il suo manto”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, spiega oggi, ai microfoni di Vatican News, la decisione di affidare l’Italia a Maria durante un momento di preghiera che si svolgerà venerdì 1° maggio, alle 21, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio. Tutt’altro che casuale la scelta della data. “L’atto di affidamento a Maria il 1° maggio è legato anche alla festa di s. Giuseppe lavoratore e ci richiama il mondo del lavoro che è in gran parte bloccato e che è necessario, pur nelle forme consentite, che si faccia di tutto per farlo ripartire – prosegue il presidente della Cei -. Sono sempre commosso quando penso alla Sacra Famiglia, dove tutti hanno lavorato incessantemente all’interno di un piccolo villaggio, per cui il lavoro non è soltanto un fatto economico, ma è anche un fatto della vocazione dell’uomo, che imita Dio che creò il mondo, Dio che è in qualche modo il primo a darci questo esempio”. Il card. Bassetti ricorda, inoltre, che il lavoro crea relazioni. “Noi pensiamo sempre alla vita nascosta di Gesù a Nazareth – spiega -, ma non era così nascosta perché tutti conoscevano la famiglia del falegname: il lavoro genera sempre unità, dialogo, colloqui. Il lavoro è proprio necessario per la vita dell’uomo. Certo, mettiamo pure come importantissimo il fatto economico. Desideriamo sottolineare anche questi valori, nei quali noi, come Chiesa, crediamo profondamente”.

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