È morto il 14 novembre a Possagno (Treviso) all’età di 93 anni mons. Rino Cunial, dopo essere risultato positivo al Covid-19. Aveva trascorso una vita in umiltà e nel servizio alla gente. Classe 1927, il prossimo anno avrebbe fatto 70 anni di sacerdozio, è morto poche ore dopo essere risultato contagiato. La febbre gli era scesa e aveva rassicurato sul suo stato di salute. Invece, poco dopo sono sopravvenute complicazioni.
Dopo alcuni anni di sacerdozio a Treviso, dove era stato ordinato, il cugino mons. Ettore Cunial, che diventerà vescovo nel 1953 e vicegerente della diocesi di Roma, lo chiamò a collaborare con lui e gli affidò la zona dell’Agro pontino, dove erano immigrati molti marchigiani e anche veneti. Incardinato a Roma, fondò la parrocchia di Sant’Eligio e fu parroco dal 1968 al 2007, assistito dalla sorella, suor Giovanna, dell’Istituto del Santo nome di Dio, suore Cavanis. Nel 2007 rientra a Possagno, dove si dedica in particolare alla cura degli ammalati e degli anziani. Don Pierangelo Salviato, parroco di Possagno, lo ricorda sul sito del settimanale diocesano “La vita del popolo” come “uomo dallo spirito giovanile. Carattere aperto, sapeva trasmettere la speranza della fede”. Don Pierangelo lo ricorda instancabile nella collaborazione pastorale di Possagno, Monfumo, Castelcucco e Castelli. Si era pienamente inserito nella vita delle comunità d’origine, nonostante l’età avanzata e il lungo periodo vissuto a Roma. Un altro suo tratto era l’umiltà. Aveva trascorso una vita in modo semplice e nel servizio alla gente, cosa che ha fatto fino in fondo. Non amava sentirsi chiamare monsignore. Sono riusciti a fargli indossare la veste filettata solo per il suo sessantaseiesimo di sacerdozio.
Era diventato praticamente il padre spirituale dell’Associazione dei Cunial, che raduna tutti i Cunial del mondo originari del paese. Mons. Antonio Cunial vescovo di Vittorio Veneto, fino al 1982, era un suo primo cugino.