Consiglio d’Europa: protezione minori contro sfruttamento e abusi sessuali. “Nuovi pericoli nel lockdown, i genitori vigilino”

Il 18 novembre i riflettori si accenderanno sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, perché si celebra la Giornata europea dedicata – in questo 2020 così speciale per i minori – a un tema delicato: come prevenire e attenuare i rischi connessi alle immagini e/o ai video a sfondo sessuale che gli stessi minorenni producono e fanno circolare. Il dato di partenza è che i giovani hanno tra le mani sempre più a lungo tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che in questo tempo di confinamento sono diventate il loro canale privilegiato per imparare, per divertirsi, per socializzare. Cresce però parallelamente “il rischio che i minori siano vittime di sfruttamento e di abusi sessuali online anche in ragione della tendenza sempre più diffusa tra i giovani di generare e condividere con i coetanei proprie immagini e video a sfondo sessuale”.
Se ne è parlato in un incontro on line nel quadro del progetto del Consiglio d’Europa “EndOcsea” (che sta per Online Child Sexual Exploitation and Abuse), in cui Christel De Craim, presidente del Comitato di Lanzarote, l’organismo incaricato di monitorare la Convenzione di Lanzarote del Consiglio d’Europa, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’educazione per allertare i giovani sui rischi che corrono. Ma c’è bisogno di allertare anche i genitori, “perché imparino a proteggere i propri figli dai rischi che corrono on line”, si legge in una dichiarazione sottoscritta da 47 Paesi membri per il 10° anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione (2010). “Tutti gli indicatori mostrano che la circolazione di materiali abusivi e lo sfruttamento sessuale dei minori online sono aumentati durante il lockdown”, si denuncia. Estremamente complesso il limitare il materiale autoprodotto nel “cyberspazio”.

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