Coronavirus Covid-19: card. Bassetti, “siamo a un crocevia, o si percorre la via dell’egoismo o si arriverà alla via della condivisione”

Tanti i gesti di solidarietà che sono nati in questi giorni. Uno di questi è stato ricordato quest’oggi dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ai microfoni di Vatican News, in un’intervista nella quale parla dell’affidamento dell’Italia a Maria, che avverrà il 1° maggio. “Desidero ricordare un esempio piccolissimo, che mi ha fatto sfiorare le lacrime. Mi è stata data una testimonianza di una colletta realizzata dai detenuti del carcere di Perugia per l’ospedale che sorge lì vicino – racconta il presidente della Cei -. Un detenuto, che aveva” 3 euro, “ne ha dati 2 per la colletta. Domenica scorsa ho commentato questo gesto, ricordando l’episodio evangelico dell’obolo della vedova”. Tanti altri i gesti di solidarietà che si sono moltiplicati in questi giorni. “Gente che veramente si è aiutata fino in fondo – commenta il card. Bassetti -. Ha ragione il Papa: o si percorre la via dell’egoismo per cui ciascuno tenterà di accaparrare il più possibile per sopravvivere, o si arriverà alla via della condivisione che è quella poi che ci insegna il Vangelo dove dividendo si moltiplica, dando si riceve come dice San Francesco. Siamo a un crocevia. Non imbocchiamo, come dice anche il Santo Padre, la strada falsa dell’egoismo perché ci porta poco lontano”. Un pensiero, il presidente della Cei, lo ha rivolto anche ai medici, infermieri, sacerdoti e suore che hanno perso la vita nel curare i malati di coronavirus. “Il Papa li ha definiti i santi della porta accanto – sottolinea – ed è vero. Quello che mi ha fatto dispiacere è che se ne siano andati tutti in maniera anonima, senza la possibilità di un funerale perché il funerale è così edificante non tanto per chi è morto, si può sempre pregare e celebrare per lui, ma per la comunità cristiana. La comunità cristiana ha bisogno di riflettere su questi esempi, ha bisogno di accompagnare i suoi morti, soprattutto quelli che sono stati più generosi e hanno dato di più”.

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