Secondo il rapporto annuale 2025 pubblicato da Reporter senza frontiere (Rsf), il Messico è il secondo Paese al mondo per numero di giornalisti uccisi e detiene, inoltre, il primato assoluto per il maggior numero di reporter scomparsi. A livello globale, Rsf ha registrato l’uccisione di 67 giornalisti nel corso del 2025; di queste, 9 si sono registrate in Messico, un dato che posiziona il Paese subito dietro alla Striscia di Gaza. L’analisi di Rsf sottolinea che le vittime non sono da considerarsi vittime collaterali, ma sono state prese di mira in modo specifico per il loro lavoro investigativo e informativo. “Vedere nuovamente il Messico tra i paesi più pericolosi per esercitare il giornalismo ci indica che le garanzie non stanno funzionando, né la protezione, né le indagini, né altre azioni di politica pubblica”, ha avvertito, parlando ai media messicani, Balbina Flores, rappresentante di Reporter senza frontiere in Messico. L’impunità rimane il nocciolo del problema; il documento di Reporter senza frontiere sottolinea che oltre il 90% degli omicidi di giornalisti e la totalità delle sparizioni rimangono irrisolti. Il bilancio evidenzia, inoltre, un deterioramento della situazione in tutta l’America Latina, con la regione che complessivamente registra circa il 24% dei giornalisti uccisi a livello mondiale. Rsf ha impiegato il termine di “messicanizzazione”, per descrivere la diffusione di pratiche predatorie e di violenza organizzata che stanno minacciando la libertà di stampa ben oltre i confini messicani.