Leone XIV: udienza, Gesù “stella polare verso cui indirizzare la nostra vita di apparente caos”

(Foto Calvarese/SIR)

“Meditando il mistero della Risurrezione, troviamo risposta alla nostra sete di significato”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, in cui ha affermato che in Gesù “abbiamo la sicurezza di poter trovare sempre la stella polare verso cui indirizzare la nostra vita di apparente caos, segnata da fatti che spesso ci appaiono confusi, inaccettabili, incomprensibili: il male, nelle sue molteplici sfaccettature, la sofferenza, la morte, eventi che riguardano tutti e ciascuno”. “Tutto cambia grazie a quel mattino in cui le donne, recatesi al sepolcro per ungere il corpo del Signore, lo trovarono vuoto”, il riferimento alla Risurrezione: “La domanda rivolta dai Magi giunti dall’Oriente a Gerusalemme: ‘Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?’, trova la sua risposta definitiva nelle parole del misterioso giovane vestito di bianco che parla alle donne nell’alba pasquale: ‘Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. Non è qui. È risuscitato’. Da quel mattino fino a oggi, ogni giorno, Gesù avrà anche questo titolo: il Vivente, come Lui stesso si presenta nell’Apocalisse: ‘Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre’”.

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