“Diventare missionari di Cristo nel mondo”. È l’invito del Papa ai giovani, nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù, che si celebra il 23 novembre sul tema: “Anche voi date testimonianza, perché siete con me” (Gv 15,27). “Tanti vostri coetanei sono esposti alla violenza, costretti ad usare le armi, obbligati alla separazione dai propri cari, alla migrazione e alla fuga”, denuncia Leone XIV: “Molti mancano dell’istruzione e di altri beni essenziali. Tutti condividono con voi la ricerca di senso e l’insicurezza che l’accompagna, il disagio per le crescenti pressioni sociali o lavorative, la difficoltà di affrontare le crisi familiari, la sensazione dolorosa della mancanza di opportunità, il rimorso per gli errori commessi”. “Voi stessi potete mettervi al fianco di altri giovani, camminare con loro e mostrare che Dio, in Gesù, si è fatto vicino ad ogni persona”, l’incoraggiamento alle nuove generazioni, sulla scorta di Papa Francesco: “Cristo mostra che Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”. “Non sempre è facile dare testimonianza”, ammette Leone: “il discepolo-testimone sperimenta in prima persona il rifiuto e a volte persino l’opposizione violenta”, come è accaduto a Gesù. Ma proprio questa, argomenta Leone, è l’occasione per mettere in pratica il comandamento più alto: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori”. “È ciò che hanno fatto i martiri fin dall’inizio della Chiesa”, osserva il Pontefice, sottolineando che “ancora oggi, in tanti luoghi del mondo, i cristiani e le persone di buona volontà soffrono persecuzione, menzogna e violenza”. “Forse anche voi siete stati toccati da questa dolorosa esperienza e forse siete stati tentati di reagire istintivamente mettendovi al livello di chi vi ha rifiutato, assumendo atteggiamenti aggressivi”, ipotizza il Papa, che esorta però a seguire il “sapiente consiglio” di San Paolo: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”. “Non lasciatevi scoraggiare”, scrive il Pontefice: “come i santi, anche voi siete chiamati a perseverare con speranza, soprattutto davanti a difficoltà e ostacoli”.