Ogni anno in Europa circa 14milabambini, adolescenti e giovani adulti ricevono una diagnosi di tumore. I numeri dicono molto, ma non raccontano tutto: dietro ogni diagnosi c’è una storia che cambia, una vita che rallenta, un bambino o un ragazzo e la sua famiglia che spesso affrontano la sfida nel silenzio e nella solitudine imposti dalla malattia e dalla necessità di isolamento.
È in questo contesto che nasce On-Come (paediatric Oncology Network and COmmunication on the Mind-body-Environment relationship), un progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma Eu4Health, con l’obiettivo di trasformare l’esperienza dei giovani pazienti oncologici attraverso un modello di cura condiviso a livello europeo, integrato con gli aspetti neuropsicologici, psicosociali e nutrizionali e supportato da strumenti digitali sostenibili, sempre più accessibili e condivisi.
Avviato ufficialmente lo scorso 1° ottobre, 2025, On-Come è stato presentato ieri e oggi nel Campus di Roma dell’Università Cattolica, ente coordinatore del progetto: “On-Come è più di un progetto: è una promessa di non lasciare soli i nostri bambini e le loro famiglie. Abbiamo il privilegio e la responsabilità di fare la differenza – ha dichiarato Daniela Chieffo, associata di Psicologia generale alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, direttore Unità operativa di Psicologia clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Itccs e Principal Investigator del progetto –. Non si tratta soltanto di linee guida: On-Come è una presa in carico reale, quotidiana, vicina. È la volontà profonda di accompagnare bambini e famiglie nel ritrovare un equilibrio possibile, migliorando il modo in cui mangiano, dormono, socializzano, studiano, immaginano il futuro e, quando possibile, tornano alla vita di prima, arricchiti da nuove consapevolezze. Una grande squadra che sogna in grande: offrire il supporto giusto, al momento giusto. Solo così si potrà davvero dire di aver acceso la speranza”
On-Come unisce 11 partner di 7 Paesi europei, tra università, ospedali, associazioni di pazienti e imprese tecnologiche. Per l’Italia, oltre all’Università Cattolica sono coinvolti fra gli altri il Gemelli, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù Irccs, l’Università degli studi di Milano e la Federazione italiana associazioni di volontariato in oncologia (Favo). A livello europeo il Charité di Berlino, gli Hospices Civils de Lyon, ll’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool. Parte integrante della rete sarà infine l’European Alliance for Personalised Medicine.