Leone XIV a Castel Gandolfo: mons. Viva (Albano), “un dono e un onore per la diocesi”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Abbiamo atteso a lungo questo momento. Non ci aspettavamo una risposta così rapida”. Mons. Vincenzo Viva, vescovo di Albano, racconta al Sir l’arrivo di Leone XIV a Castel Gandolfo, dove resterà fino al 20 luglio. “Lo avevamo invitato – spiega – perché a febbraio Papa Francesco lo aveva nominato cardinale vescovo di Albano, ma dopo l’elezione non aveva ancora preso possesso. Il fatto che abbia scelto di trascorrere un periodo di riposo qui gli offre anche l’occasione di incontrare la comunità”. Il vescovo parla di “emozione ed entusiasmo” nell’accogliere il Papa, che presiederà la messa domenica 13 luglio nella parrocchia pontificia di Castel Gandolfo e il 20 luglio nella cattedrale di Albano. “Esiste un legame duplice – spiega – da un lato Castel Gandolfo è da 400 anni la residenza estiva dei Papi, dall’altro la diocesi ha sempre coltivato un legame spirituale profondo con il Pontefice”. Con Leone XIV, aggiunge, “il legame è ancora più significativo perché era stato nominato cardinale vescovo di Albano e avrebbe dovuto prendere possesso il 12 maggio, prima che il Conclave lo eleggesse Papa”. Il presule sottolinea il clima di attesa e fervore nella diocesi: “Tutti viviamo questa visita come un dono e un onore particolare. Inoltre, questa è la prima volta che celebra fuori dal Vaticano come Papa. Siamo la prima diocesi italiana ad accoglierlo, e questo ci rende orgogliosi”. Secondo mons. Viva, Leone XIV vive questo tempo come “riposo, riflessione e scrittura” ma anche come occasione di incontri con il territorio. “Porta avanti temi e gesti significativi, ma interpreta anche le vacanze a modo suo, come ciascuno ha diritto di fare”.

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