Nel pomeriggio di domenica 7 luglio 2025 nella chiesa di S. Sabino a Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la messa nella Festa della conversione di S. Francesco, riportata nelle Fonti Francescane (al n. 1401) come “Il sogno di Spoleto”. Alla celebrazione, animata dalla corale della Pievania di S. Giovanni Paolo II, hanno partecipato molti fedeli e con mons. Boccardo hanno concelebrato presbiteri diocesani e religiosi. Presenti anche i membri della Fraternità dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia di Spoleto. Nell’omelia, il presule soffermandosi sul brano evangelico del giorno, quello della molta messe e dei pochi operai, ha ricordato che “Gesù ci indica l’impegno di raccontare il suo Vangelo” e che “nessuno di noi riesce a fare da solo. Due è l’inizio della comunità chiamata a condividere con altri l’avventura cristiana. Sono inviati non per indottrinare, ma per donare la pace del cuore in qualunque casa, anche là dove abitino persone imperfette”. Inviati ‘senza bastone, senza bisacce, senza sandali’, perché “le protezioni quando si deve donare se stessi non servono. Ciò che conta è essere delle persone credibili, consapevoli che l’amore donato può essere anche rifiutato ma non andrà perso”. “Tutti noi – ha aggiunto mons. Boccardo – sentiamo che questa Parola ci interpella. Gesù dice: ho bisogno di te, là dove sei, per portare avanti il mio desiderio di vita bella e buona per ciascuna delle mie creature. S. Francesco, in questo, ci è esempio di vita cristiana piena e coerente”. Al termine della Messa c’è stata l’inaugurazione, dinanzi alla chiesa, di un monumento che ricorda proprio il sogno di Spoleto e la conversione di San Francesco, opera delle artiste Daniela Longo e Carmela Colaneri, realizzato con i fondi di una misura Pnrr della Regione dell’Umbria.