È dedicato, in gran parte alla situazione di Haiti e degli haitiani in fuga in Repubblica Dominicana, il messaggio della Conferenza episcopale dominicana, diffuso ieri, al termine della propria assemblea plenaria. “L’instabilità politica e le difficoltà sociali che affliggono questa nazione sorella hanno costretto molti dei suoi cittadini ad emigrare in cerca di un futuro migliore, trovando nel suolo dominicano un rifugio che offre riparo, lavoro e speranza – scrivono i vescovi –. Riconosciamo il sostegno solidale e lo sforzo costante che la nostra nazione e il nostro Governo dominicano hanno compiuto e continuano a compiere a favore di Haiti: accoglienza nelle scuole, negli ospedali, apertura di spazi per la realizzazione di mercati binazionali diversi giorni alla settimana, costruzione di un centro di istruzione superiore ad Haiti, permessi di lavoro nell’agricoltura e nell’edilizia, tra gli altri. Questi sforzi sono offuscati dalle retate contro i migranti irregolari. E sebbene riconosciamo il diritto di ogni nazione di applicare le proprie leggi sull’immigrazione, esortiamo le nostre autorità a garantire che la loro applicazione sia sempre conforme ai principi di giustizia, equità e rispetto della dignità umana”.
Secondo la Ced, “è inaccettabile qualsiasi discorso xenofobo e discriminatorio nei confronti degli immigrati, poiché genera solo sentimenti di odio e viola il clima di fratellanza tra le nostre nazioni. Condanniamo qualsiasi discorso che inciti alla violenza, al rifiuto, all’emarginazione e alla discriminazione. Di fronte a ciò, come pastori del popolo di Dio, ci chiediamo: l’amore di Dio conosce confini? Sappiamo che non è così. L’amore divino trascende ogni confine e accoglie ogni essere umano come figlio amato”.
Quindi, l’appello: “Chiediamo con forza alla Direzione generale dell’immigrazione che le nostre sale mediche non diventino punti di controllo e, soprattutto, che non si verifichino situazioni dolorose che contraddicono il Vangelo della carità. Al contrario, che siano perseguiti e puniti coloro che trafficano immigrati irregolari, indipendentemente dalla loro nazionalità. Inoltre, i vescovi dominicani rivolgono un appello urgente alla comunità internazionale “affinché, al di là dei discorsi, agisca con fermezza a favore del popolo haitiano. È tempo di gesti concreti di solidarietà, che contribuiscano a costruire la pace e lo sviluppo duraturo in quella nazione sorella”.