“È una persona riservata, forse anche un po’ timida, ma con un tratto semplice, sereno e nobile. È molto aperto all’ascolto. Quando lo incontri, ti invita a coltivare lo stesso tratto personale di riservatezza e nobiltà. È bello vedere questa coerenza con l’interiorità”. Così suor Lucia Solera, superiora del Monastero delle Monache Agostiniane della diocesi Rossano-Cariati descrive Papa Leone XIV da lei incontrato in più occasioni. L’attuale pontefice, infatti, accompagnò nel 2009 la fondazione del monastero – il primo di clausura femminile del Sud Italia dedicato a Sant’Agostino – segnando l’inizio ufficiale della comunità agostiniana nella Sila Greca. A rilanciare le parole della Superiora è oggi il settimanale della diocesi di Cosenza, “Parola di Vita”. Papa Leone XIV ha visitato la comunità due volte, “nel 2007 – ricorda la religiosa – per accompagnarci e sostenerci nel percorso di discernimento in vista della fondazione e della nostra presenza nella diocesi di Rossano-Cariati e nel 2009, il 19 giugno, giorno dedicato al Sacro Cuore di Gesù, per l’inaugurazione ufficiale della nostra vita monastica all’interno della diocesi”. Circa il primo discorso del Papa e il suo saluto “La Pace sia con voi”, suor Solera commenta: “Credo che il Papa abbia voluto usare quest’espressione con tutta la sua forza evangelica e pasquale in qualità di pastore della Chiesa universale. È anche molto agostiniano: nel XIX libro de “La Città di Dio”, Agostino parla della pace come unità nella pluralità di tante differenze, in pluribus unitas. Un altro aspetto è legato all’intenzionalità che Papa Leone ha sottolineato nella costruzione di nuovi ponti, un aspetto che lo lega certamente all’operato che Agostino svolse con la sua parola e nella sua omiletica”. Per suor Solera uno degli insegnamenti di Sant’Agostino che guideranno il pontificato di Leone sarà “la ricerca dell’unità. Agostino ha lavorato per ricomporre l’unità della Chiesa nel contesto dell’Africa settentrionale nel quale visse, dove fu protagonista dell’importante Concilio di Cartagine del 411 che ricomponeva in unità la Chiesa di Roma e la chiesa donatista, che si era separata da quella romana. Quindi il dialogo, l’attitudine all’ascolto, anche delle sensibilità diverse, talvolta contrastanti, è un tratto essenziale e tipico della spiritualità agostiniana. Quindi la ricerca dell’unità e della pace”.