Gesù “ci ha mostrato un modello di umanità santa che tutti possiamo imitare, insieme alla promessa di un destino eterno che invece supera ogni nostro limite e capacità”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nella sua prima messa da Pontefice con il Collegio cardinalizio, celebrata nella Cappella Sistina. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, la risposta di Pietro a Gesù, è stata al centro dell’omelia. “Pietro, nella sua risposta, coglie entrambe queste realtà”, ha commentato il Pontefice: “il dono di Dio e il cammino da percorrere per lasciarsene trasformare, dimensioni inscindibili della salvezza, affidate alla Chiesa perché le annunci per il bene del genere umano. Affidate a noi, da Lui scelti prima che ci formassimo nel grembo materno, rigenerati nell’acqua del battesimo e, al di là dei nostri limiti e senza nostro merito, condotti qui e di qui inviati, perché il Vangelo sia annunciato a ogni creatura”. “In particolare, Dio, chiamandomi attraverso il vostro voto a succedere al Primo degli Apostoli, affida questo tesoro a me perché, con il suo aiuto, ne sia fedele amministratore a favore di tutto il Corpo Mistico della Chiesa”, ha spiegato riferendosi al suo ministero e ai suoi confratelli. “Così che essa sia sempre più città posta sul monte, arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo. E ciò non tanto grazie alla magnificenza delle sue strutture o per la grandiosità delle sue costruzioni – come i monumenti in cui ci troviamo –, quanto attraverso la santità dei suoi membri, di quel ‘popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa’”, come si legge nella Prima Lettera di Pietro.